Carissimi, in questo tempo di quarantena, dove abbiamo un po’ più di tempo per riflettere e pregare, volevo suggerirvi una riflessione e un invito.
Le tre “I”: “Gran parte dei nostri ragazzi non erano ancora nati, quando un ministro della Repubblica, Letizia Moratti, ebbe intenzione di rifondare la scuola sulla base della triade: Inglese, Internet, Impresa.
Quelle tre parole non solo non hanno risolto i problemi, ma si sono rivelate addirittura parte del problema. Inglese e informatica sono strumenti imprescindibili, ma tali restano…… la stessa impresa implica competenze esecutive o direttive che non si apprendono direttamente sui banchi di scuola. La scuola insegna i fondamentali, insegna a imparare, perché in tutti i mestieri bisogna imparare e re- imparare continuamente. Alla scuola, il luogo dove si formano “cittadini” e non “utili impiegati” (Nietzsche), spetta indirizzare i ragazzi secondo un’altra triplice “I “.
“Intelligere”, cioè cogliere (legere) i problemi nella loro profondità (intus) e relazione.
“Interrogare”, cioè educare alle domande e ai perché.
“Invenire”, cioè “scoprire”, conoscere quanto ci ha preceduto e immaginare nuovi stili di vita per i giorni a venire. La scuola si deve muovere nell’orizzonte dei fini, del tempo, del futuro”.
(Da “Avvenire” di mercoledì 18 marzo 2020).
Ritengo che sia una riflessione valida anche per noi adulti!
L’invito che mi permetto di suggerire riguarda invece come fare l’esame di coscienza quotidiano alla fine della giornata (tema a me particolarmente caro).
Un esercizio breve ma molto efficace. Consiste in due sole domande.
La prima: “Per cosa ringrazio il Signore alla fine di questo giorno?”.
La seconda: “Oggi come ho amato? Come il Signore mi chiede di amare domani?”.
Continuiamo a offrire al Signore questo momento di prova, pregando.
Uniti in Cristo, Don Mauro.