In molti sognano di percorrere la via di Santiago de Compostela, ma molto spesso questo sogno viene accantonato dalla maggior parte delle persone perché troppo impegnativo, dispendioso e soprattutto difficile da sistemare in una vita sempre troppo impegnata. Ormai quasi due anni fa, il nostro piccolo Clan Sorgente (gruppo scout Pongelli 1) ha sognato il Cammino di Santiago e con impegno e determinazione ha abbattuto ogni scusa\timore che ci spinge quotidianamente a rimandare occasioni che andrebbero invece colte al volo.
Quando abbiamo deciso di impegnarci anima e corpo in questo progetto sapevamo che le difficoltà sarebbero state molte (soprattutto perché sempre moltiplicate per il numero delle persone che sarebbero partite) e sebbene in alcuni momenti abbiamo pensato di rinunciare, grazie alla tenacia della comunità, abbiamo continuato a crederci. Abbiamo realizzato numerosi autofinanziamenti, raccolte fondi, servizi di ogni genere per raggiungere la quota minima necessaria e di comune accordo abbiamo deciso un periodo che potesse andar bene per tutti, ognuno sacrificando un po’ i propri impegni.
Così dopo numerosi mesi di lavoro, il 26 Ottobre 2018 un gruppo di sette scout formato da Rover, Scolte e due Capi è partito a bordo di un pulmino nove posti verso la Spagna. L’obbiettivo era quello di coprire una distanza di 113 km a piedi in 5 giorni e lasciarci del tempo per rientrare in Italia il 4 Novembre. 100 km sono infatti la distanza minima da percorrere per ottenere la Compostela, cioè l’attestato in latino che viene rilasciato all’arrivo a Santiago ai pellegrini. Non tutti scelgono di fare il Cammino come pellegrini: c’è chi lo sceglie per trekking, chi per turismo e chi invece come noi ha scelto di compierlo con un motivo religioso e spirituale che ci ha dato la forza di percorrere anche 30 km al giorno con uno zaino pieno e simbolico delle nostre difficoltà e dei pesi che quotidianamente ci portiamo addosso.
Le difficoltà non sono mancate neanche durante il viaggio che ha minacciato di concludersi molto presto a causa di un guasto al pulmino, ma la disponibilità e la gentilezza dei pellegrini che ci hanno aiutato ci hanno permesso di rispettare i nostri piani. Abbiamo diviso il cammino in 5 tappe, di cui una percorsa in solitaria. Credo sia in quel giorno che abbiamo realmente apprezzato la bellezza dell’essere dei pellegrini sulla via di Santiago. Rimanere soli è praticamente impossibile: i sentieri sono sempre affollati da persone ognuna con un passo, una lingua e una motivazione differente, ma tutti accumunati dalla voglia di conoscere l’altro che cammina affianco a te e con un sorriso sincero nell’augurarti “Buen Camino”.
Oltre ad essere stata significativa a livello personale, questa esperienza lo è stato soprattutto a livello comunitario. Abbiamo infatti riscoperto la bellezza di poter contare ognuno sugli altri e che anche quando sembri non aver più la forza di andare avanti ci sarà qualcuno al tuo fianco a reggerti lo zaino o a raccontarti qualcosa che ti faccia star meglio. Ci siamo più volte scontrati con i nostri limiti, ma insieme abbiamo lavorato per superarli.
L’arrivo a Santiago è stato l’apice di tutto questo. Arrivare in quella piazza tanto desiderata e sdraiarsi vicino a tutti gli altri pellegrini che come te sono arrivati proprio in quel momento, ti riempie di orgoglio e di serenità. È un’emozione indescrivibile e ne faremo tesoro per tutte le nostre esperienze future.
Durante tutto il nostro cammino abbiamo sempre voluto lanciare un messaggio: neanche noi ci credevamo, eppure siamo partiti e siamo arrivati. Siamo abituati a considerarci piccoli perché siamo effettivamente molto pochi, ma tutto questo ci ha insegnato che anche il lavoro di pochi, se costante e comunitario può portare a cose grandi. Clan Sorgente, buon sangue non mente, vi augura di sognare in grande e di avere fede nelle vostre capacità.
Buen Camino.
Valeria