Pensiero delle Quinta Domenica di Pasqua

Atti 6,1-7
Salmo 32
1Pietro 2,4-9
Giovanni 14,1-12

Continua ad aver fiducia
La vita del credente all’interno della Chiesa, comunità cristiana, è come quella della pietra all’interno delle mura di un edificio; oppure come quella della foglia dentro la chioma di un albero. Il muro, e quindi la casa, sono fatti di pietre: ognuna è indispensabile, ma da sola nessuna può definirsi edificio. La chioma è fatta di foglie, ma nessuna foglia, da sola, può definirsi chioma e la sua ombra è irrisoria. Anche nella fede, l’idea di salvarsi da soli porta, nel migliore dei casi, a un nulla di fatto. La fede è invece proiettata sempre verso l’altro., proprio perché è orientata all’Altro: il Dio di Gesù Cristo. Ecco allora la dimensione spirituale del servizio che fa diventare la Chiesa: comunione veramente accogliente, misericordiosa e attiva. ( Prima e Seconda Lettura). Il Vangelo oggi ci porta nel Cenacolo, dove ascoltiamo l’inizio del cosiddetto Discorso d’addio di Gesù. Sono le parole che Gesù rivolge ai discepoli al termine dell’Ultima Cena, appena prima di affrontare la Passione. Un velo di mestizia regna nel gruppo perché Gesù ha detto che sta per andarsene, ma Egli li incoraggia: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”(Gv14,1). Ma come fare perché il cuore non si turbi? Ascoltiamo Papa Francesco: “Egli(Gesù) sa che, nella vita, l’ansia peggiore – il turbamento – nasce dalla sensazione di non farcela, dal sentirsi soli e senza punti di riferimento davanti a quel che accade. Quest’angoscia, nella quale a difficoltà si aggiunge difficoltà, non si può superare da soli. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Gesù, e per questo Gesù chiede di aver fede in Lui, cioè di non appoggiarci a noi stessi, ma a Lui. Affidarci a Gesù, che è risorto e vivo proprio per essere sempre al nostro fianco”. Lui oggi ci dice “Io sono la via, la verità e la vita”(Gv14,6a). Non si limita ad indicare la strada, ma la percorre per primo; non è solo Colui che precede, ma ci fa passare “attraverso” di Lui. E io cristiano posso domandarmi: Io quale via seguo? Ci sono vie per autoaffermarsi, per emergere, per il potere egoista, e c’è la via di Gesù, la via dell’amore umile, della preghiera, della mitezza, della fiducia, del servizio agli altri. E’ la via intrapresa da chi sa che la crisi, invece di ostacolare il proprio cammino, lo rinvigorisce ridandogli un senso nuovo. La nostra fede nella Pasqua del Signore ci consente di vivere con questo sguardo e con questo respiro: Dio è all’opera proprio dove meno ci aspetteremmo di incontrarlo. Noi continuiamo ad avere fiducia.

Preghiera: O Maria, regina del cielo, aiutaci a seguire Gesù, che per noi ha aperto il Paradiso.

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