Esodo 22,20-26
Salmo 17
1Tessalonicesi 1,5c-10
Matteo 22,34-40
Amiamo Dio se amiamo il prossimo
L’abitudine all’ascolto del Vangelo soprattutto nella liturgia domenicale tende ad abbassare l’attenzione spirituale verso la novità del Vangelo nella sua dirompente originalità e attualità. E’ il caso dell’odierna Parola di Dio, dove già nel libro dell’Esodo si parla dei primi destinatari dell’amore di Dio: i poveri. E precisamente: la vedova, l’orfano, lo straniero. Nel Vangelo un dottore della legge interroga Gesù per metterlo alla prova, ancora una volta: “Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?” (Mt22,36). I rabbini avevano catalogato nella Bibbia ben 613 precetti! Gesù rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande comandamento. Il secondo poi è simile a quello. Amerai il tuo prossimo come te stesso. (Mt 22,37-39). A prima vista sembrerebbe voglia seguire l’impostazione dei dottori della legge, presentando due precetti fondamentali. In realtà l’atteggiamento di Gesù è radicalmente diverso. Infatti Egli non vuole presentare due comandamenti, ma piuttosto offrire la prospettiva di fondo con cui vivere l’intera Legge, l’atmosfera in cui ogni gesto e ogni risposta religiosa ed umana debba essere collocata. Non è che oltre ad amare Dio bisogna anche amare il prossimo, ma amare Dio vuol dire amare il prossimo. Che cosa Dio ama più dell’uomo? E lo ama mentre è peccatore, traditore, mentre inchioda a una croce il Figlio suo. A proposito Santa Caterina da Siena mette sulle labbra di Gesù queste parole: “Tutto l’amore che avete per me è un amore di debito, non di grazia, in quanto siete tenuti a farlo, mentre io vi amo con amore di grazia, non di debito. Voi non potete dunque rendere a me l’amore che io richiedo. Per questo vi ho messo accanto il vostro prossimo: affinché facciate ad esso quello che non potete fare a me, cioè di amarlo senza considerazione di merito e senza aspettarvi alcuna utilità. E io reputo che facciate a me quello che fate ad esso”. La legge tutta è preceduta da un “sei amato” e seguita da un “amerai”.Amerai sempre perché da sempre sei amato da Dio. Nel Vangelo di oggi ancora una volta Gesù ci aiuta ad andare alla sorgente viva e zampillante dell’amore. E tale sorgente è Dio stesso, da amare totalmente in una comunione che niente e nessuno può spezzare. E la verifica che io amo Dio è che amo il prossimo. Finché ci sarà un fratello o una sorella a cui chiudiamo il nostro cuore, saremo ancora lontani dall’essere discepoli come Gesù ci chiede.
Preghiera: O Maria aiutaci a comprendere che l’amore per Dio e quello per il prossimo sono le due facce di una stessa medaglia. Fa’ che ogni gesto concreto a favore degli altri dilati l’anima e le faccia provare una gioia, una luce, una pace che possono venire solo da Dio.