Pensiero della XVI Domenica del Tempo Ordinario

Sapienza 12,13.16-19
Salmo 85
Romani 8,26-27
Matteo 13,24-43

Guardiamo al bello e al buono che Dio semina in noi

Nel libro della Sapienza, piccolo gioiello dell’Antico Testamento, Dio, pur nella sua onnipotenza, si rivela come colui che “giudica con mitezza e governa con molta indulgenza” (Sap 12,18). San Paolo nella lettera ai Romani ci dice che di fronte alla nostra incapacità di pregare, lo Spirito viene in aiuto presentando al Signore le nostre necessità e guidando la vita dei credenti “secondo i disegni di Dio” (Rm8,27). Nel Vangelo di oggi Gesù racconta, nella parabola, che nel campo in cui è stato seminato il buon grano, spunta anche la zizzania. I servi allora vanno dal padrone per sapere da dove viene la zizzania, e lui risponde: “Un nemico ha fatto questo” (Mt13,28). Loro vorrebbero andare subito a strappare via la zizzania che sta crescendo, invece il padrone dice di no: “perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura” (Mt 13,29-30a). Il padrone è più saggio, vede più lontano: bisogna saper attendere. Il male, certo, va rigettato, ma non il peccatore.
Con Sant’Agostino potremmo dire di “non amare l’errore, ma l’uomo. L’uomo è da Dio, l’errore dall’uomo. Ama ciò che ha fatto Dio, non ciò che ha fatto l’uomo”. Proprio questo amore spinge a correggere la persona che sbaglia, direbbe ancora Sant’Agostino.
Si, Dio non ha fretta. Non ha la nostra stramaledetta fretta.
Noi invochiamo giudizi rapidi perché ci sembra che altrimenti il male non sia contrastato come si dovrebbe. Noi ci lasciamo attrarre subito dal male che vorremmo immediatamente stigmatizzare e stroncare. “Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire”: sono le parole che, nel capitolo XIX de I promessi sposi, il conte zio rivolge al padre provinciale. Dio, invece, da parte sua, si comporta in modo del tutto diverso.
E’ un Dio che sa attendere, non perché è debole, ma perché ama. E’ bello il volto di questo Dio che si china con attenzione sul terreno della nostra vita e non vuole perdere nemmeno un frammento di bene che vi può trovare. E’ consolante sapere di non essere tagliati fuori dalla sua bontà, anche se siamo stati fragili e infedeli al suo amore. Non perdiamo dunque fiducia e speranza. Non lasciamoci afferrare dalla fretta, che è sempre cattiva consigliera. Il diavolo non teme affatto chi gli fa guerra
Si, Dio non ha fretta. Non ha la nostra stramaledetta fretta.
Noi invochiamo giudizi rapidi perché ci sembra che altrimenti il male non sia contrastato come si dovrebbe. Noi ci lasciamo attrarre subito dal male che vorremmo immediatamente stigmatizzare e stroncare. “Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire”: sono le parole che, nel capitolo XIX de I promessi sposi, il conte zio rivolge al padre provinciale. Dio, invece, da parte sua, si comporta in modo del tutto diverso.
E’ un Dio che sa attendere, non perché è debole, ma perché ama. E’ bello il volto di questo Dio che si china con attenzione sul terreno della nostra vita e non vuole perdere nemmeno un frammento di bene che vi può trovare. E’ consolante sapere di non essere tagliati fuori dalla sua bontà, anche se siamo stati fragili e infedeli al suo amore. Non perdiamo dunque fiducia e speranza. Non lasciamoci afferrare dalla fretta, che è sempre cattiva consigliera. Il diavolo non teme affatto chi gli fa guerra con tutte le forze, ha paura, invece, di chi ama e prova ad amare sempre di più. Questa è la vera maturità cristiana!

Preghiera: O Maria, aiutaci a comprendere e a imitare la pazienza di Dio, il quale vuole che nessuno si perda dei suoi figli, che Egli ama con amore di Padre.

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