Pensiero della XIX Domenica del Tempo Ordinario

1Re 19,9a.11-13°
Salmo 84
Romani 9,1-5
Matteo 14,22-33

Il Padre ci tende sempre la mano

Il brano evangelico di questa domenica ci presenta Gesù che cammina sulle acque del lago in tempesta. Dopo aver sfamato le folle con cinque pani e due pesci, Gesù ordina ai discepoli di salire sulla barca e ritornare all’altra riva. Lui congeda la gente e poi sale sulla collina, da solo, a pregare. Durante la traversata notturna del lago, la barca dei discepoli rimane bloccata da un’improvvisa tempesta di vento. A un certo punto, essi vedono qualcuno che cammina sulle acque e viene verso di loro. Sconvolti pensano sia un fantasma e gridano per la paura. Gesù dice loro: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” (Mt14,27 ). E’ l’espressione tipica delle apparizioni pasquali. Pietro per due volte, rivolgendosi a Gesù, lo invoca con il titolo della fede pasquale: “Kyrie” (Signore); i “fedeli” presenti sulla barca (che quindi simboleggia la chiesa) “si prostrano” nell’adorazione del Signore risorto ripetendo la professione di fede del centurione davanti alla croce: “Tu sei veramente il Figlio di Dio” (Mt 27,54). Il brano diventa allora un’apparizione del Risorto agli apostoli e alla Chiesa delle origini in difficoltà e con “poca fede”. Pietro, con la sua tipica irruenza, dice a Gesù: “Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque” Ed Egli disse: “Vieni” (Mt14, 28-29a). Pietro scende dalla barca, fa alcuni passi, poi il vento e le onde lo spaventano e comincia ad affondare. “Signore, salvami!” grida, e Gesù lo afferra per la mano e gli dice: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (Mt14,31). Finché Pietro guarda verso Gesù riesce a camminare sulle acque, ma appena si lascia catturare dalla violenza degli elementi e distoglie lo sguardo dal Signore, subito comincia a sprofondare. Accade a ognuno di noi, nella propria esperienza personale. Accade anche alla comunità dei cristiani, alla chiesa. La tentazione è la stessa: contare solo su sé stessi, sulle proprie risorse, sulle proprie capacità e non affidarsi a Lui, non abbandonarsi a Lui con la stessa fiducia di un bambino. Sono io, ci dice Gesù. Contate su di me, sulla mia presenza. E in effetti la ragione della nostra fiducia, la sorgente della nostra speranza, è Lui, Lui solo, la sua Parola, la sua mano tesa. La luce e la forza vengono solo da lui, il Signore.

Preghiera: O Maria, fra due giorni celebreremo la tua Assunzione al cielo, la tua Pasqua, aiutaci a perseverare nella fede e nell’amore fraterno, quando il buio e le tempeste della vita mettono in crisi la nostra fiducia in Dio.

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