Isaia 43,16-21
Filippesi 3, 8-14
Giovanni 8,1-11
Convertirsi ad una vita nuova
La novità di vita è il filo conduttore di questa Prima Domenica di Passione. Già Isaia ci presenta il Signore, non come il Dio del passato, ma come il Dio della vita, che sa disegnare il futuro dell’uomo: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43,19°).
Paolo nella Lettera ai Filippesi contempla l’opera di Dio realizzata in Cristo, tanto che ritiene che “tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù….e conquistato da Cristo…corro verso la mèta” (Fil 3,8°.12.16).
Nel Vangelo ci viene presentato l’episodio della donna adultera. Si contrappongono due atteggiamenti: quello degli scribi e dei farisei da una parte, e quello di Gesù dall’altra. I primi vogliono “condannare” la donna, perché si sentono i tutori della Legge; Gesù invece vuole “salvarla” perché Lui impersona la misericordia di Dio, che perdonando redime e riconciliando rinnova. “Gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo” (Gv8,3). Donna senza nome, che per scribi e farisei non è una persona, è il suo peccato, anzi è una cosa…” Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?” (Gv8,5). E’ una trappola ben congegnata: se Gesù rimanderà la donna, andrà contro la Legge; se invece la condanna, gli procurerà dei guai con la legge di Roma, che domina Israele. “Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra” (Gv8,6b). Un gesto inaspettato, che invita al silenzio e alla riflessione. Poi “si alzò, e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei” (Gv8,7)…”Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno” (Gv8,9). Allora Gesù si alza, ad altezza del cuore della donna, ad altezza degli occhi, per esserle più vicino. La chiama “donna” come farà con sua madre: “Nessuno ti ha condannata?…Neanch’io ti condanno; va, e non peccare più” (Gv8,10b-11).
Gesù non approva il peccato, ma non condanna la persona, e le dà ciò che solo Dio può darle: il perdono. L’incontro vero tra Gesù e la donna è tutto in quella semplice parola: “Va”, cioè, comincia a vivere! Il perdono fa rifiorire la vera vita; la fiducia, donata da Dio, costruisce una creatura nuova, capace, a sua volta, di amare e perdonare.
Chiediamoci: Sono convinto che il perdono che Dio mi dona, mi fa ricominciare una vita nuova, bella e generosa? – Vedo il Sacramento della Confessione o Riconciliazione come una grande occasione per una conversione continua verso una vita rinnovata, con la Grazia del perdono?
Preghiera: O Vergine Maria, regina della pace e madre della misericordia, aiutaci a testimoniare a tutti l’amore misericordioso di Dio che, in Gesù, ci perdona e rende nuova la nostra esistenza.