Pensiero della Terza Domenica di Quaresima

Esodo 17,3-7

Salmo 94

Romani 5,1-2.5-8

Giovanni 4,5-42

Il Signore mette in tutti una sorgente di bene

Nella prima Lettura tratta dal libro dell’Esodo il popolo d’Israele si interroga: “Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?”(Es 17,7). La risposta del Signore non si fa attendere: Egli dona un segno della sua presenza. San Paolo ci conferma che la prova suprema dell’amore di Dio per noi peccatori è la morte del suo Figlio, il solo Giusto (seconda Lettura). Il brano evangelico di questa domenica presenta l’incontro di Gesù con una donna samaritana. Egli è in cammino con i suoi discepoli e fanno sosta presso un pozzo in Samaria. I samaritani erano considerati eretici dai Giudei, ed erano molto disprezzati. Gesù è stanco, ha sete. Arriva una donna a prendere acqua e lui le chiede: “Dammi da bere” (Gv 4,7). Ma la samaritana gli dice: “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?” (Gv 4,9). E Gesù: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice “Dammi da bere”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv 4,10). Ascoltiamo il commento di S.Agostino: “Domanda da bere e promette di dissetare. E’ bisognoso come uno che aspetta di ricevere, e abbonda come chi è in grado di saziare. “Se conoscessi-dice- il dono di Dio”. Il dono di Dio è lo Spirito Santo”. Gesù aggiunge: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete, ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. Gesù fa intravedere e gustare un di più di bellezza, un di più di bontà, di vita, di tenerezza: “Ti darò un’acqua che diventerà sorgente”. Questa sorgente di acqua viva è divenuta realtà nella sua Pasqua: dal suo costato trafitto sono usciti “sangue e acqua” (Gv19,34). Cristo, Agnello immolato e risorto, è la sorgente da cui scaturisce lo Spirito Santo, che rimette i peccati e rigenera a vita nuova. Questo dono è anche la fonte della testimonianza. Come la Samaritana, chiunque incontra Gesù vivo sente il bisogno di raccontarlo agli altri, così che tutti arrivino a confessare che Gesù “è veramente il Salvatore del mondo”(Gv4,42), come dissero poi i compaesani di quella donna. Anche noi, se la nostra ricerca e la nostra sete trovano in Cristo pieno appagamento, manifesteremo che la salvezza non sta nelle “cose” di questo mondo, che alla fine producono siccità, ma in Colui che sempre ci ha amati e sempre ci ama, Gesù nostro Salvatore: nell’acqua viva che Lui ci offre. Egli è il nostro vero nutrimento, la vita per sempre.

Il quotidiano: Sono convinto che la mia fede cresce nella misura in cui Cristo diventa sempre più il nutrimento, la vita, l’amore del mio vivere?

La preghiera: O Maria, tu, che hai portato Gesù nel tuo grembo, aiutaci a coltivare il desiderio di Cristo, fonte di acqua viva, affinchè Lui possa saziare la nostra sete di vita e di amore.

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