Atti 8,5-8.14-17
Salmo 65
1Pietro 3,15-18
Giovanni 14,15-21
Un amore gratuito
Nella prima lettura il diacono Filippo annuncia il Vangelo in Samaria. I nuovi discepoli ricevono poi lo Spirito Santo dagli apostoli Pietro e Giovanni. Nella seconda lettura lo stesso apostolo Pietro invita la comunità cristiana ad adorare Cristo nel proprio cuore per rendere sempre testimonianza a chiunque domandi la ragione della speranza, che si manifesta nella dolcezza e nel rispetto. Nel Vangelo continua il discorso d’addio di Gesù prima della sua passione: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” [….] “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama” (Gv14,15.21).
Gesù ci chiede di amarlo, ma spiega: questo amore non si esaurisce in un desiderio vago di Lui, o in un sentimento, no; richiede piuttosto la disponibilità a seguire la sua strada, cioè la volontà del Padre, e questa si riassume nel comandamento dell’amore reciproco, che Gesù stesso aveva dato: “Come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri” (Gv13,34). Non ha detto: “amate me, come io ho amato voi” ma “amatevi a vicenda come io vi ho amato”. E’ un amore gratuito quello di Gesù che non ci chiede il contraccambio, e vuole che il suo amore gratuito diventi la forma concreta della vita tra di noi: questa è la sua volontà.
Quali sono “i comandamenti miei” di cui parla Gesù? Non l’elenco delle Dieci Parole del monte Sinai; nemmeno i comandi esigenti o i consigli sapienti dettati in quei tre anni di vita pubblica itinerante. I comandamenti da osservare sono invece quei gesti che riassumono la sua vita, e che vedendoli non ti puoi sbagliare nel riconoscerlo. Lui che si perde dietro alla pecora smarrita, dietro a pubblicani e prostitute, che fa dei bambini i principi del suo regno, che ama per primo, ama in perdita, ama senza aspettare di essere ricambiato. Lui che si cinge un asciugamano e lava i piedi, che spezza il pane, che sulla spiaggia prepara il pesce sulla brace per i suoi amici. Comandamenti che confortano la vita.
E allora il cammino, l’esistenza di ognuno di noi dipende dalla capacità di lasciarci invadere da questo amore. Questo significa rendere ragione della speranza che è in noi, come ci ricorda oggi l’apostolo Pietro. La speranza che si radica nella certezza dell’amore di Dio per noi. Per aiutarci a camminare su questa strada Gesù promette che pregherà il Padre di inviare “un altro Paraclito” (gv14,16), cioè un Consolatore, un Difensore, che dia a noi l’intelligenza per ascoltare e il coraggio per osservare le sue parole. Questo è lo Spirito Santo, che è il dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano.
Preghiera: O Vergine Maria, modello della Chiesa che sa ascoltare la Parola di Dio e accogliere il dono dello Spirito Santo, aiutaci a vivere con gioia il Vangelo, nella consapevolezza di essere sorretti dallo Spirito, fuoco divino che riscalda i cuori e illumina i nostri passi.