Pensiero della Quarta Domenica di Pasqua

Atti 5, 27-32.40-41
Salmo 29
Apocalisse 5,11-14
Giovanni 21,1-19


Una Luce che non tramonta mai

Il Vangelo di oggi narra la terza apparizione di Gesù ai discepoli sulla riva del lago di Galilea, e comprende due grandi quadri: La pesca miracolosa con il pasto insieme e il dialogo tra Gesù e Pietro.
Gesù all’alba si presenta sulla riva del lago, i discepoli però non lo riconoscono. A quei pescatori stanchi e delusi, il Signore dice: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete” (Gv 21,6). I discepoli si fidarono di Gesù, e il risultato fu una pesca incredibilmente abbondante. La presenza di Gesù Risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi.
Da allora questi stessi sentimenti animano la Chiesa, che è la Comunità del Risorto. Se a uno sguardo superficiale può sembrare a volte che le tenebre del male e la fatica della vita quotidiana abbiano il sopravvento, la Chiesa sa con certezza che su quanti seguono il Signore Gesù risplende ormai intramontabile la luce della Pasqua. La gioia e la speranza continuano a scorrere nei cuori, nei volti, nei gesti. Tutti noi cristiani siamo chiamati a comunicare questo messaggio di risurrezione a quanti incontriamo, specialmente a chi soffre, a chi è solo, a chi si trova in condizioni precarie, agli ammalati, ai rifugiati, agli emarginati.
Segue poi la scena del banchetto. Il pranzo è preparato da Gesù stesso, e i gesti, che Egli compie, evocano i banchetti della vita terrena di Gesù e, forse, anche quello dell’Ultima Cena. Gesù condivide il pasto e ci invita ad aprire il nostro cuore alla fraternità.
Ed ecco il secondo quadro centrato nel dialogo tra Gesù e Pietro. Gesù chiede a Pietro: “Mi ami?” e ancora: “Mi ami?” e infine “Mi vuoi bene?”. Gesù mette a fondamento della missione l’amore verso di Lui. Le domande di Gesù si adattano al linguaggio di Pietro con il passaggio dal “mi ami” al “mi vuoi bene”. L’amicizia almeno, se l’amore è troppo. Gesù dimostra il suo amore abbassando ogni volta le sue attese. L’amore vero mette il tu, prima dell’io., si mette ai piedi dell’amato. Quando interroga Pietro, Gesù interroga me; e l’argomento è l’amore. Non è la perfezione che Lui cerca, ma l’autenticità. “Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore” (San Giovanni della Croce).


Chiediamoci: Sono convinto che per seguire Gesù occorre volergli bene?


Preghiera: Riempici o Signore, per intercessione Di Maria, del tuo immenso amore, perché possiamo seguirti, anche a piccoli passi ma decisi: Amen

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