Pensiero del 1 Gennaio: Maria SS. Madre di Dio

Numeri 6,22-27
Salmo 55
Galati4,4-7
Luca 2,16-21

Gli auguri di buon Anno sono affidati alla bellissima “benedizione sacerdotale” tratta dal libro dei Numeri (6,22-27), che vuole aprire anche il nuovo anno civile cristiano. Il contenuto principale del testo è in quel “far brillare il volto, rivolgere il volto” di Dio. Dio, infatti, manifesta al suo popolo il suo favore, la sua benevolenza, collegate al dono della pace e della protezione. Nella lettera ai Galati Paolo presenta Gesù come membro della comunità umana, tracciandone la biografia terrena essenziale: “nato da donna, nato sotto la legge”. L’uomo che d’ora innanzi nascerà non sarà più soltanto figlio dell’uomo, ma avrà anche una nuova, straordinaria fraternità, quella del Cristo, Figlio di Dio; per questo lo Spirito ci inviterà a gridare: “Abbà! Padre!”. Il Vangelo proposto per questa solennità coincide quasi del tutto con quello di Natale (Messa dell’aurora). Qui è Maria, la figura centrale: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Maria “custodiva insieme” o meglio “conservava con cura”, secondo la traduzione originale dal greco, cioè conservava gelosamente nel cuore i ricordi delle esperienze di Betlemme, nell’attesa che il tempo ne chiarisse il significato. L’altra azione di Maria è “meditare”: il verbo greco “symballo” è più pregnante, indica il “mettere insieme”, cioè ponderare attentamente, vagliare. Un altro dettaglio del v.19 è il “cuore”, luogo dove Maria custodisce e medita. Nella visione biblica dell’uomo il cuore non è soltanto la sede dei sentimenti, bensì la radice delle decisioni, la persona intera capace di scelte libere. Il cuore nella visione biblica è la persona considerata nella sua dimensione più intima, spirituale e operativa insieme. Veramente Maria, la Madre di Dio, è il terreno buono che dopo aver ascoltato la Parola, con cuore nobile e buono, la trattiene e porta frutto con perseveranza. Abbiamo tutti bisogno di meditare di più, di diventare uomini e donne pensanti, per capire dove stiamo andando. Abbiamo bisogno che la donna di Nazaret ci aiuti a custodire e a mettere insieme i pezzi, a volte disordinati, della nostra vita. Maria ci aiuta a passare da un ascolto attento ad una pratica operosa, in grado di comporre e ricomporre gesti di carità fraterna verso i fratelli e le sorelle che ci vivono accanto, in particolare quelli più poveri e deboli. Oggi 1 gennaio 2023, 56° Giornata mondiale della pace, Papa Francesco ci dice chiaramente: “Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensare alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un “noi” aperto alla fraternità universale” (dal messaggio per la giornata della pace: “Nessuno può salvarsi da solo”).

All’inizio di questo 2023 auguro a tutti voi di costruire, giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno, fondato nella fede, nella speranza e nella carità, nella benedizione del Signore.


Don Mauro

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