Pemsiero della Sesta Domenica del Tempo Ordinario

Siracide 15,16-21
Salmo 118
1 Corinzi 2,6-10
Matteo 5,17-37


La novità di Gesù: uno strumento di libertà

L’evangelista Matteo continua ad accompagnarci nella lettura e nell’ascolto del cosiddetto Discorso della Montagna. Gesù vuole aiutare tutti noi a vivere nel modo giusto i Comandamenti dati a Mosè, esortandoci ad essere disponibili a Dio, che ci educa alla vera libertà e responsabilità mediante la Legge. Il discorso di Gesù è strutturato in quattro antitesi, espresse in questa formula: “Avete inteso che fu detto…ma io vi dico” (Mt 5,21a.22a). Queste antitesi fanno riferimento ad altrettante situazioni della vita quotidiana: l’omicidio, l’adulterio, il divorzio e i giuramenti. Gesù non abolisce le prescrizioni che riguardano queste problematiche, ma ne spiega il significato pieno e indica lo spirito con cui occorre osservarle. Egli non contrappone alla morale antica una super-morale, ma svela l’anima segreta della legge: “Il suo Vangelo non è una morale, ma una sconvolgente liberazione” (G.Vannucci). Il brano del Vangelo di questa domenica rappresenta un delicato passaggio dall’ Antico al Nuovo Testamento, dall’Antica alla Nuova Alleanza, in cui Gesù cerca di far capire che non basta l’osservanza formale dei Comandamenti, ma urge la novità che è Gesù stesso. La sclerocardia, cioè la durezza del cuore, è la malattia dello spirito umano più difficile da curare, perché richiede un costante atteggiamento di abbandono gioioso e fiducioso al Signore. Sorprende sempre il tono e la pedagogia nell’insegnamento di Gesù Maestro: esso scende in profondità e non lascia dubbi sul lavoro che ciascuno deve fare su sé stesso per superare quella superbia che lo fa sentire un “arrivato”, un “perfetto”. Bisogna lasciarsi trasformare interiormente, anche nelle relazioni interpersonali, facendo rispecchiare un cuore che aderisce all’urgenza della carità, all’eccedenza dell’amore per gli altri e al bisogno sempre più avvertito di vivere il Vangelo nella sua radicalità. Non basta accontentarsi del minimo, non basta evitare il male, ma occorre imparare a fare il bene. La Prima Lettura oggi è quasi una sintesi di quello che ci ha detto Gesù: l’uomo con la sua libertà è posto davanti alle due vie, del bene e del male, sta a lui scegliere. Gesù sa che non è facile, per questo ci offre il soccorso del suo amore, attraverso lo Spirito Santo (Seconda Lettura), proprio perché Egli è venuto nel mondo non solo per dare compimento alla Legge, ma anche per donarci la sua grazia, così che possiamo fare la sua volontà, amando Lui e i fratelli.

Il quotidiano: So rispettare ogni persona, convinto che non è un oggetto da possedere, da manipolare o da immiserire, ma è l’immagine e il sogno di Dio?

La preghiera: O Maria aiutaci a seguire la via dell’amore, tracciata dal tuo Figlio, una via che parta dal cuore per raggiungere la vera gioia e diffondere giustizia e pace.

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